Fermano - Ferve in tutta Italia la competizione elettorale fatta, non doveva più succedere almeno cosi ci avevano promesso, di attacchi reciproci. Andremo a votare con partiti o coalizioni nuove o meglio rivisitate. Da una parte il Popolo delle Libertà ovvero la solita ammucchiata delle forze di destra, anche se si ostinano a parlare di centro il che rimane difficile da poter comprendere dopo l’uscita del gruppo Casini, con l’aggiunta della solita Lega Nord, ovvero coloro i quali vedrebbero bene dividere la nazione in aree vaste (del resto l’Italia era costituita da diversi stati autonomi la cui unità è costata parecchio in vite umane) alla quale si è andata ad aggiungere l’antagonismo rappresentato dalla stessa filosofia, ma trasportata nel meridione. Il neo Partito Democratico, che doveva correre da solo, ha allargato le fila: prima a Di Pietro e adesso al team Pannella. E qui ci sorge spontanea una domanda. Come si faranno a conciliare i valori cristiani con quelli radicali? Stessa domanda potremmo traghettarla a destra. Come conciliare la voglia di secessione tipica dei movimenti federali con ideali di patriottismo come quelli di Alleanza Nazionale? A questi due gruppi dobbiamo aggiungerne, solo per citare i principali, altri. Ovvero la coalizione di sinistra detta “Sinistra Arcobaleno” dove si trovano a convivere politici con ideologie poco conciliabili ed il centro “cattolico”, cattolico tra parentesi vista l’etica di alcuni membri di spicco che di cattolico hanno poco. Insomma la solita situazione dal sapore di ammucchiata che di certo non permetterà una governabilità del Paese a causa del frazionamento, infatti ai grandi gruppi dobbiamo aggiungerne minori, forze politiche in corsa che difficilmente potranno conquistare una maggioranza stabile. Ognuno porta il proprio sondaggio, e come vuole la routine, abbiamo solo vincitori, si perché i perdenti saranno gli elettori, e ci spieghiamo. Tutti sapevano di una legge elettorale che faceva acqua da tutte le parti e, nonostante questo, hanno preteso che si procedesse a nuove elezioni. Una situazione grave della quale ignoriamo i responsabili, anche se li conosciamo tutti. (mate)
martedì 26 febbraio 2008
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