lunedì 18 febbraio 2008

Monaldi: impatto ecologico

Fermano - Il settore ambiente della Regione Marche sta ora valutando la questione sollevata da un comitato di cittadini ed operatori del settore turistico della Valdaso, in particolare titolari di agriturismi: comitato che critica fortemente e si sta battendo affinché la Monadi spa, azienda leader della produzione e vendita di uova in Italia e in Europa, sul mercato da oltre sessant’anni, non proceda alla costruzione di altri cinque capannoni a ridosso della vallata del fiume Aso, in territorio di Monte Vidon Combatte e a confine con quelli di Petritoli ed Ortezzano. Questi nuovi capannoni, come spiegato dal titolare Luca Monadi, serviranno per l’allevamento delle galline ovaiole, visto che entro il 2011 l’azienda si dovrà adeguare alla nuova normativa europea sul benessere degli animali che prevede che ogni animale viva in uno spazio maggiore di quello attuale; di conseguenza se non si aumentano i capannoni per ampliare le gabbie di ogni galline, nel giro di poco l’azienda vedrebbe ridurre il proprio allevamento e quindi la propria produzione del 30% circa. Ora in Regione appunto si sta valutando l’impatto ambientale che questa operazione provocherebbe ma l’azienda nel frattempo ha tenuto a precisare che nel progetto è già inserito anche un piano di rimboschimento del terreno interessato, nuovi alberi autoctoni che avrebbero anche la funzione di “nascondere” alla vista i nuovi cinque capannoni, per non deturpare la vista della vallata. Inoltre sono già in uso ma verranno anche ulteriormente potenziate le migliori tecnologie per rendere meno inquinante e fastidioso possibile l’allevamento: la pollina prodotto dalle galline viene essiccata all’interno degli stabilimenti e quindi trasportata fuori non fermentata, senza produrre cattivo odore e le odiose mosche. Infine questi nuovi stabilimenti creerebbero circa altri dieci posti di lavoro, che vanno ad aggiungersi agli attuali duecento dipendenti dell’azienda, che d’altra parte diminuirebbero di molto se al contrario la produzione dovesse scendere. L’azienda si è detta disposta a venire incontro alle esigenze di tutti, ci sono infatti i margini per un accordo che veda nel mezzo, come sempre, la soluzione migliore.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

non ne possiamo più di ricatti di occupazione a scapito del territorio. monaldi fa lavorare sottopagati solo extracomunitari e lui si arrichisce mentre le nostre colline verranno definitivamente ferite. Gurdate anche nella Valtesino, Valle del Tronto, ecc, capannoni vuoti, vuoti, vuoti ma si continua a costruire con il beneplacido delle autorità conniventi che si arricchiscono alle spalle

Lucia Mecozzi ha detto...

L'articolo su Monaldi è seguito di un'intervista al titolare di Monaldi spa, che ovviamente ha tirato l'acqua al suo molino. Il mio blog è frutto anche del mio lavoro per fermano news-quinta rete, per questo prima avevo sentito le proteste degli ambientalisti e degli di agriturismi, servizio che però non ho mandato sul blog, hai ragione, dovevo dare spazi ad entrambi. Provvederò quanto prima. Lucia

Serena Peterlin ha detto...

siamo proprio sicuri che la pollina venga conferita al terreno essiccata ecc ecc?
Credo che sarebbe necessario verificare.
A me risultano odori sgradevoli anche dopo mesi. Mi risulta un aumento di insetti (mosche ecc) in zone trattate.
Chi controlla queste operazioni?