mercoledì 13 febbraio 2008

Non solo Shoà e Foibe da ricordare

Fermano - Abbiamo appena ricordato i tanti martiri del nazismo che hanno perso la vita nei campi di concentramento: ebrei, zingari, omosessuali e dissidenti; stessa cosa abbiamo fatto per le vittime del comunismo ovvero tutti i coinvolti del genocidio compiuto contro la popolazione italiana dall’esercito di Tito i cui corpi sono stati occultati nelle foibe. Ricordare è necessario per evitare, che in futuro, l’umanità si macchi ancora di simili crimini. A questo punto, ci domandiamo, se non sarebbe giusto ricordare anche le altre vittime legate ai fatti criminosi che hanno segnato gli ultimi anni della storia italiana? Ci riferiamo alle grandi stragi come quella di Piazza della Loggia, della stazione di Bologna, dell’Italicus e, non di certo meno importante, il morto e gli innumerevoli feriti del G 8 di Genova nel 2001. Tutti fatti oscuri che, come nel caso dell’abbattimento del DC9 dell’Italvia sui cieli di Ustica, non hanno mai visto una serie conclusione. Ritorniamo ai tristi fatti che hanno aperto il secolo attuale. Genova si era preparata ad accogliere i “Grandi” della terra intenzionati a decidere per il futuro globale dell’umanità. In contrapposizione ai governati era sorto il Genoa Sociale Forum al quale avevamo aderito innumerevoli associazioni uniti da un unico ideale ovvero quello rivolto al progresso globale. Il Governo Berlusconi, da poco salito al potere, aveva organizzato tutto. Dal fare in modo che non vi fossero panni stesi ad asciugare alle finestre delle case alla sicurezza pubblica. Genova era stata transennata per impedire che i dimostranti potessero, in qualche modo, interagire con i capi di stato presenti. Ma le cose non andarono come preventivato e le forze dell’ordine, fatte affluire in gran numero, caricarono più volte i dimostranti per poter mettere fine alle innumerevoli distruzioni perpetrate da gruppi “Black Block”. Questi gruppi, praticamente di guerriglieri, abili nella strategia bellica colpivano e si disperdevano immediatamente facendola in barba ai militi che continuavano a caricare i pacifici. Il primo epilogo: la morte di un giovane ferito dall’arma di un Carabiniere, ma il peggio doveva ancora accadere. Finito tutto la polizia fece irruzione nella scuola Diaz dove avevano trovato ricovero innumerevoli partecipanti alla dimostrazione. Qui le manganellate si sprecarono ed in molti dovettero ricorrere alle cure sanitarie per ferite e fratture multiple. Forse un atto di vendetta perpetrato a seguito degli ordini impartita da chi non lo si è mai saputo. Un esempio di come le forze che dovrebbero garantire la sicurezza pubblica possano divenire dei veri e propri carnefici. A questa ed alle altre pagine scandalose delle nostra storia moderna non sarebbe opportuno dedicare una giornata del ricordo per fare chiarezza sugli innumerevoli “muri di gomma” costruiti da una classe politica inefficiente, vanitosa ed oltremodo incapace?

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