Fermo - Ricordate? Nella città capoluogo era in corso la campagna elettorale per rinnovare Sindaco e Consiglio Comunale. Il buon Di Ruscio rischio una tendinite per aver tagliato troppi nastri tricolori alle innumerevoli inaugurazioni di nuove strutture a servizio del comune. Parchi, giardini, piazze e, non ultimo, il cartellone che annunciava l’imminente apertura al traffico della variante al Ferro. Le elezioni sono passate, il centro destra è stato riconfermato alla guida di Fermo ed è ripresa la solita routine giornaliera che ha portato il capoluogo a divenire un mosaico di opere incompiute. Iniziamo il nostro viaggio dalla variante del Ferro che vegeta come le culture in pieno inverno e non si sa quando arriverà un raggio di sole in grado di far ripartire i lavori. La questione progetto per Piazzale Azzolino è ormai divenuto come un vecchio seduto in poltrona in attesa che arrivi qualcuno a portargli conforto. Passiamo in zona nuovo mercato coperto. Qui doveva sorgere una realtà commerciale in grado di offrire direttamente quanto prodotto nelle campagne fermane, ma si sa, anche in questo caso si sta attendendo la stagione dei frutti probabilmente ancora da seminare. Come ultima meta nel nostro peregrinare tra le incompiute fermane abbiamo scelto di spostarci in contrada Ete Caldarette. Lo spettro della Ex Ceramica Lauretana ci fa ricordare quanto sia semplice parlare e difficile agire. Insomma alcuni fermani iniziano a chiedersi quanto manchi alle prossime consultazioni per rendersi conto quando si potrà vedere qualcosa di realizzato.
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